Whitelabel tailormade
Lo fanno da anni le catene di supermercati, specialmente i più noti: il brand immette sul mercato prodotti a marchio proprio, magari creando particolari linee, pubblicizzate per la selezione e l’affidabilità legate alla grande struttura distributiva. Appurato ciò, è evidente che l’origine del prodotto, il ciclo di produzione reale, non può essere generato dal supermercato, ma da industrie specializzate che spesso vendono i loro prodotti anche identificandosi con il loro brand nativo.
Il concetto alla base di queste scelte è definito white label e assume un ruolo fondamentale quando il prodotto non è solo un tipo di mozzarella, ma un software: si parla di ‘SaaS (Software as a Service) white label’.
Supponiamo che esistano già l’idea, il modello di business, le risorse umane ed economiche, il tempo e la relativa pianificazione aziendale. Manca lo sviluppo del software.
La soluzione WEIJI consente di utilizzare piattaforma e infrastruttura già pronte e affidabili, “vestendole” come fossero derivate dallo sviluppo dell’azienda proprietaria dell’idea. Su una white label comparirà solo il brand che ha dato origine all’idea di business. Tutto ciò che occorrerà fare è brandizzare le soluzioni white-label pronte per la vendita, completamente integrate, testate, verificate, e andare direttamente sul mercato. Non saranno necessari tempo di progettazione, sviluppo, test, debug e manutenzione. Non saranno necessarie ulteriori azioni che non riguardino il marketing e la vendita.
Tutto il tempo potrà essere dedicato allo sviluppo del business con i prevedibili incremento del ROI ed espansione delle entrate aziendali
Minimum viable product. Cos’è e come si fa
L’acronimo MVP sta per Minimum Viable Product, dove minimum non va inteso come scarso, piccolo, scadente…tutt’altro…
Creare un prodotto da zero non è un compito semplice. La quantità di lavoro necessaria agli operatori sembra sempre infinita e il tempo mai sufficiente. Ma se le richieste non fossero di produrre perfezione, né di sviluppare contenuti definitivi persino anticipando le necessità della committenza? Se la richiesta fosse di dare primaria importanza alla velocità di rilascio, così da prendere vantaggio sulla concorrenza?
Oh, oh…. I due condizionali paiono mescolare parecchio le carte con cui siamo abituati a giocare…
E allora cosa accadrebbe se decidessimo di partecipare con queste nuove regole?
Accadrebbe che vedremmo un MVP prendere forma!
- un prodotto che richiede tempi di sviluppo molto ridotti rispetto alla norma, eliminandone anche i passaggi inutili
- un prodotto con caratteristiche sufficienti a rendere possibile l’utilizzo da parte dei primi utilizzatori, questi ultimi magari disponibili a fornire i primi feedback a favore degli sviluppatori e dello sviluppo futuro
- un prodotto utile a validare le ipotesi iniziali con rapidità unica
- un prodotto utile a comporre e verificare le prime strategie di marketing in tempi record
- un prodotto che rappresenta perfettamente il metodo scientifico nel contesto di validazione delle ipotesi di business
Il Marketplace tematico è un’alternativa efficace a soluzioni custom
Abbiamo implementato e sono in fase di messa online più di 20 marketplace tematici verticalizzati su settori o tematiche specifiche, basate su SEO (Search Engine Optimization) evoluta e su tecniche di predittività del contenuto basate su intelligenza artificiale.
Privacy, cookieless, difficoltà di indirizzare efficacemente gli utenti, sono questi solo alcuni dei motivi che ci hanno motivato alla costruzione di “ambienti digitali”, connotati da un semplice paradigma:
“è oggi indispensabile creare luoghi in cui trovare in tempo reale libri, contenuti e multimedialità per ambiti molto specifici e polarizzati”
Nel nostro modello, il processo è semplificato all’estremo:
- raccogliamo i contenuti che ci vengono trasferiti con il mezzo preferito dal committente
- rapidamente, li trasformiamo
- rapidamente, procediamo con la pubblicazione e monitoriamo le vendite
- il committente guadagna una percentuale concordata sulle vendite
MULTITENANT MODE: il White Label alla sua massima valenza
Se la strategia White-Label è stata compresa e valorizzata, il MULTITENANT MODE sarà correttamente interpretato come l’evoluzione del white-label portata all’estremo.
Analizziamo l’esistenza di un catalogo aziendale enorme e vario.
I PRO: è l’unico mezzo attraverso cui distribuire i propri contenuti, con evidenti vantaggi in termini di produzione, manutenzione, comunicazione e lead generation
I CONTRO: al crescere delle varietà di contenuto e pubblicazioni, le sotto-aree di prodotto del brand necessarie a creare una forma di “ordine” nel catalogo, diventano difficilmente riconoscibili e raggiungibili specialmente dall’utente finale: troppi contenuti distinti e il carico cognitivo diventa insostenibile per l’utilizzatore.
La modalità multi-tenant consente di mettere in produzione su unico portale infiniti sotto-portali con una propria distinta identità comunicativa, distributiva, di contenuto, di argomento e di utenza.
L’utente finale potrà passare da un’area tematica all’altra, sempre con la percezione di essere all’interno di un ambiente costruito ad hoc sull’argomento che sta affrontando.
Il publisher si trova a gestire un unico sistema, con flussi di produzione comuni ma con la possibilità di brandizzare, selezionare contenuti e veicolare informazioni in modo verticale.