YOUTUBE INIZIA A DISTRIBUIRE I SUOI SHORTS IN TV A LIVELLO GLOBALE.

1 Febbraio 2023 WEIJI

Secondo Todd Sherman, product manager di YouTube Shorts, il competitor di TikTok è un successo. In termini di numeri, afferma che in un mese oltre 1,5 miliardi di utenti si collegano a Shorts, generando circa 30 miliardi di visualizzazioni. E questi numeri risalgono all’inizio dell’anno”, afferma. Da allora le cose sono ulteriormente cambiate”. I creatori stanno monetizzando; gli spettatori stanno guardando; tutto sembra andare nella giusta direzione.

Il vero problema che YouTube si trova ad affrontare oggi è come gli Shorts si inseriranno nel futuro del video, che sempre più probabilmente sarà caratterizzato dallo scroll verticale. YouTube attualmente fornisce già molto più di un semplice servizio di caricamento video, e l’azienda sta anche cercando di incorporare musica, podcast, giochi, film e molto altro ancora. Integrare gli Shorts all’interno dell’app potrebbe quindi risultare altrettanto difficile che competere con TikTok e Instagram Reels.

Questa settimana, ad esempio, YouTube ha introdotto Shorts nelle sue app per la TV, in modo tale che tutti possano guardare video di breve durata comodamente seduti sul divano. Se da una parte si tratta di un’idea perfettamente ragionevole, dato che Shorts è un tipo di contenuto in rapida crescita e molte persone guardano YouTube sulla TV; d’altra parte, i video di breve durata nell’era di TikTok/Shorts/Reels sono così intimamente legati agli smartphone, dato che questi ultimi sono dotati di strumenti rapidi per l’editing e il remix di un video, fotocamera in-app, e persino orientamento verticale e feed a scorrimento.

Il team di YouTube ha dovuto tenere conto di molte cose quando ha sviluppato i video brevi per i grandi schermi, rendendo difficili da risolvere anche questioni apparentemente di poco conto come la ripetizione o meno durante la riproduzione su un televisore. Spesso è utile mandare in loop i video brevi, in particolare quelli che trattano di un singolo concetto, perché è necessario vederli più volte per trarne il massimo beneficio. Con un video di 60 secondi, invece, si ha un inizio, una parte centrale e una fine e non si vuole esagerare con il looping.

Una versione dell’interfaccia utente di Shorts testata da YouTube era come una coda di video brevi a scorrimento laterale, ciascuno riprodotto mentre la coda si spostava da destra a sinistra. La seconda opzione era semplicissima: il video veniva visualizzato al centro dello schermo. Alla fine il team ha optato per mostrare il video al centro dello schermo, con i pulsanti ‘Mi piace’ e ‘Non mi piace’ accanto alle informazioni sul creatore del video e sul suono. Tuttavia, continuano a usare lo scroll verticale e il loop. Per adesso.

Secondo Sherman, “le sfide dell’interfaccia utente non sono affatto banali perché stanno quasi facendo l’opposto di portare il video orizzontale sul telefono”. Sui televisori, gli utenti devono interagire con i video di breve formato in modo non convenzionale e ci sono molte domande senza risposta su come dovrebbero essere visualizzati, se l’algoritmo dovrebbe cambiare in base alle dimensioni dello schermo e se gli utenti preferiscono esperienze personali o più sociali. Non si sa se l’utente preferisca guardare i video più amati sullo stesso dispositivo, con più persone che li guardano, o se preferisca i video che gli sono piaciuti in precedenza. La realtà è che nessuno ne ha la minima idea, dice.

Il tipo di contenuto Shorts, in generale, pone molti interrogativi all’app di YouTube. All’inizio, i video di breve durata venivano trattati per lo più come qualsiasi altro video, ovvero venivano inseriti nelle ‘librerie’ dei creatori e nei suggerimenti. Questa cosa non ha funzionato: il subreddit di YouTube è pieno di persone che creano estensioni di Chrome e script per rimuovere automaticamente Shorts, che semplicemente non sembrano appartenere a ciò che l’azienda chiama ora “YouTube longform”. I corti si trovano ora in una scheda a sé stante nelle pagine dell’app e dei canali. Sebbene i contenuti brevi siano ancora enfatizzati in tutta l’esperienza di YouTube, ora sono considerati un’entità distinta.

Tuttavia, secondo Sherman, per far funzionare i corti è fondamentale collegarli al resto del mondo YouTube. Se un utente sta guardando un video di breve durata e si imbatte in un’altra persona che mette una reazione a un video diverso, ad esempio utilizzando un filtro Green Screen davanti al video, vogliamo che sia semplice per l’utente raggiungere quel contenuto. Il team vuole anche semplificare la trasformazione di un video di lunga durata in un corto e viceversa.

Inoltre, aggiunge Sherman, “se ci si trova su una pagina di visualizzazione di lunga durata e quel video è stato remixato molto, vogliamo rendere facile l’accesso a contenuti simili. Se ad esempio si sta guardando un video con la colonna sonora di “Anti-Hero” di Taylor Swift, si dovrebbero poter vedere tutti gli altri corti che utilizzano la stessa musica, nonché il video musicale completo e altri video della cantante in questione.

Una versione particolarmente ambiziosa di ciò a cui si riferisce Sherman potrebbe trasformare Shorts in una nuova homepage di YouTube: un modo più immersivo e interattivo di navigare tra i contenuti che poi conduce gli utenti al resto della piattaforma. Proprio come TikTok sta costruendo un’app musicale per aiutare gli ascoltatori a passare dal video virale all’album completo, YouTube vede Shorts come un gateway per YouTube. Sherman è allo stesso tempo entusiasta e diffidente nei confronti di questa idea, ma ritiene che sia troppo presto per avere delle certezze. 

YouTube si trova di fronte a un’enorme opportunità riguardante praticamente ogni categoria: capire come creare un fantastico prodotto in ambito gaming/musica/bambini/podcast o altro, e integrarlo nell’intera esperienza di YouTube in modo unico. Sebbene sembri che non ci sia modo di battere TikTok nel suo stesso gioco algoritmico con i corti, YouTube potrebbe essere in grado di utilizzare Shorts per creare un proprio feed divertente e per indirizzare gli utenti verso il resto della piattaforma. A questo punto deve determinare il modo più efficiente per far arrivare tutti i video all’utente, ovunque e dappertutto.

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